Voglio dire: non esiste che la principessa Sissi, la giovane ragazza che sposa il suo principe, che è ostacolata dalla suocera, ma riesce a coronare il suo amore, sia un’altezzosa viziata e antipatica. Così, dopo aver fato un pò di shopping per le vie di Vienna, dove Stefano ha anche deciso di regalarmi un orologio fantastico per fare il conto alla rovescia in questo ultimo giorno del 2013, abbiamo deciso di andare al museo di Sissi.
La visita dura due ore, nelle quali si vedono le sale con le argenterie e le porcellane di corte, il museo di Sissi, le sue stanze e le stanze di Francesco Giuseppe, quello che abbiamo combattuto per liberare Lombardia e Veneto e che scopri essere lo stesso Franz dalla faccia d’angelo.
Quando sono uscita avevo tanta di quella tristezza addosso per Sissi e per Franz che a momenti piangevo. Sissi e Franz si sono sposati per amore, la suocera di Sissi le voleva bene, davvero, ma lei, cresciuta in campagna, non è mai riuscita ad abituarsi ai ritmi di corte, e appena poteva scappava e faceva lunghi viaggi. L’imperatore l’amava alla follia, ma lei era diventata una depressa cronica, era sempre triste, vestita di nero, e i medici le somministravano cocaina per endovena per tirarla su. Franz sapeva bene quale era il suo ruolo come imperatore, lavorava dalle 5 di mattina fino a tardo pomeriggio, per poi andare ai ricevimenti di corte fino a tarda notte. Amava il suo popolo e dava udienza a tutti, anche ai contadini se lo richiedevano. Insomma, Sissi era solo tanto triste e sola, Franz era consapevole del suo ruolo nella storia d’Europa, e al tempo stesso incapace di aiutare il suo angelo Sissi a trovare un motivo per vivere… una storia commovente, altro che Romeo e Giulietta!
Nel pomeriggio siamo rientrati in ostello, dove abbiamo cenato con gli americani offrendo loro la Italian combo, gnocchi e penne al sugo -ah, nel frattempo abbiamo capito come accendere la piastra elettrica, cioè inserendo la spina!- per poi uscire per il Silvester in Wien.
In tutta la città sono stati allestiti una dozzina di plachi con musica di ogni genere, dal latino alla disco, dal blues alla classica, e vicino ad ogni palco abbiamo trovato i mercatini di Natale che vendevano cibo, cappelli luminosi e bevande calde in tazze create appositamente per l’occasione.
Siamo stati inizialmente al Prater, un prato per l’appunto, dove c’é una ruota panoramica e un luna park stabile con giochi mozzafiato, come un calci incluo a 40/50 metri d’altezza!
Verso mezzanotte ci siamo poi spostati al municipio, dove a mezzanotte in punto è iniziato il walzer, altro che trenino! Alle 12 tutti i concerti della città si sono infatti fermati e per un quarto d’ora in tutta Vienna riecheggiavano le musiche di Strauss… se non è eleganza questa!
All’una e mezza invece siamo rientrati in ostello per predire il futuro!
In Austria infatti c’è l’usanza di fondere del piombo la notte di capodanno. Una volta fuso lo si getta nell’acqua fredda in modo che solidifichi immediatamente e in base alle forme che assume si può dedurre cosa ci aspetta il futuro. A parte che le soluzioni delle figure sono bene o male tutte apocalittiche, dalla perdita di soldi, al tradimento, fino alla morte, la cosa divertente però è che le soluzioni prevedono forme animali, cose e edifici: ora spiegatemi voi come fai a far uscire una cattedrale, ma soprattutto come fai a distinguere una cattedrale da un’abbazia in pezzo di piombo solidficato in fretta e furia?
Fatto sta che Stefano voleva una cattedrale e così abbiamo fatto le tre e mezzo cercando di trasformare un lancio di piombo liquido in una cattedrale. Naturalmente senza successo!
