Storie di ordinaria follia

We are back!

Ebbene si, a distanza di quasi 6 mesi siamo di nuovo on the road!

Questa volta la destinazione è stata più vicina, ma non per questo meno angusta. Siamo partiti da Tana giovedì mattina in direzione Bozen. L’idea era quella di fare una piccola tappa a casa dei cugini di Stefano per svuotare il baule che la nonna ci aveva sapientemente riempito di viveri ( come se a Bozen non ci fosse polenta, panettone, stracchino, Kinder fetta al latte,…) e fare un giro in centro città. Siamo però arrivati a casa dei cugini alle 11,30 e la pasta era già in tavola! Diciamo che l’idea non era proprio quella di fermarci a pranzo, però ci hanno incastrato e ci è “toccato” mangiare come dei suini per non sembrare scortesi!  😉 Prima di lasciarci andare, per assicurarsi che l’auto mantenesse l’aderenza al terreno, ci hanno anche riempito di nuovo il baule con sacchi e sacchi di mele…

Nel pomeriggio piccolo giretto alle due attrazioni più tipiche di Bolzano: lo spaccio della Thun ( dove siamo riusciti a non comprare nulla per noi) e lo spaccio della Loacker ( dove è stato più difficile resistere ad una merenda a base di wafer…). Alle  16 siamo partiti per raggiungere l’hotel, 40 minuti di curve su per la montagna! Piccolo giretto alla Spa per rimetterci in forze e poi di corsa a cena, la signora dell’hotel infatti ci ha minacciato di non darci nulla se non ci presentavamo entro le 19,30.

Ci accomodiamo al tavolo, in questa sala da pranzo con broccati e legno ovunque, e si avvicina una cameriera con una zuppiera in finto argento. Il primo pensiero è stato ” wow c’è anche la sangria come aperitivo!” e invece no: la zuppiera conteneva davvero zuppa, ed è così che ci siamo ritrovati armati di cucchiaio mangiare minestra d’orzo con lo speck…

Abbiamo chiesto alla signora dell’hotel se c’era qualcosa da fare in giro e lei ci ha prontamente risposto: “Certo, a Fondo”.

Bene, a Fondo, 4/5 km più a valle, in effetti c’è un centro giovanile, un bar praticamente deserto, con una pista da bowling… UNA nel senso che c’era solo una corsia, per di più chiusa. Cioccolata calda per concludere la serata e alle 21 avevamo già messo il pigiama, lavato i denti, ed eravamo pronti a cadere nelle braccia di Orfeo.

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